Addio a Lelio Lagorio, diario della giornata del Presidente della Toscana

Lelio Lagorio già Presidente della Regione Toscana

Lelio Lagorio già Presidente della Regione Toscana

FIRENZE – Si svolgeranno in forma strettamente privata i funerali civili di Lelio Lagorio, già ministro delle Difesa e del Turismo nonché primo presidente della Regione Toscana dal 1970 al 1978. Questo l’espresso desiderio dell’uomo politico socialista (biografia) è deceduto a 91 anni a Firenze nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 gennaio. Pubblichiamo il ricordo di uno dei suoi più stretti collaboratori durante la sua presidenza della Regione Toscana.

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Quando ci lascia un personaggio come Lelio Lagorio, ritornano alla mente tanti avvenimenti di un tempo ormai scolpiti nella storia delle nostre Istituzioni locali, nazionali ed europee.

Ho fatto parte del suo Ufficio di Gabinetto in Regione Toscana fin dai primi anni della sua costituzione. Facevo parte della cerchia dei collaboratori più stretta, grazie all’introduzione in essa dal Capo di Gabinetto Anna Adduci, in assoluto la più fedele dei collaboratori fin dall’esperienza di Palazzo Vecchio, oltre a Carlo Carlesi, capo della Segreteria in Regione.

GRAN DUCA DI TOSCANA

Tanti sono i ricordi delle iniziative realizzate per la costruzione di una Regione in Toscana, più vicino possibile alle aspettative del cittadino. Questo il motivo che lo portava a definirsi «Sindaco dei Sindaci» della Toscana. Da qui l’appellativo «Gran Duca della Toscana», che non cercò ma che gli fu dato. Una sintesi che ben traduceva la signorilità dei rapporti con chiunque lo avvicinasse. Come pure il rispetto personale che riscuoteva da tutti, in primo luogo dai suoi avversari politici.

LA SCELTA DEL PEGASO

Carattere attento e meticoloso, non sempre era facile interpretare i suoi manoscritti con calligrafia tanto minuscola da necessitare qualche volta l’uso di una lente di ingrandimento da parte di quanti dovevano trascriverne i testi. Tra i tanti episodi anche quello della produzione del gonfalone della Regione Toscana da lui voluto. Scelse il simbolo del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale (CTLN), il Pegaso, sormontato da due colonne rosse su campo bianco, a ricordo della prima Repubblica di Firenze. La scritta «Regione Toscana» volle fosse ripresa dalle lettere della scrittura rinascimentale.

GIORNALI IN AUTOMOBILE

Il Presidente Lagorio voleva essere sempre continuamento aggiornato sulle cronache del tempo, ma anche sulle vicende personali di ciascuno dei suoi collaboratori. Al mattino l’autista gli consegnava i quotidiani. Lui, sebbene la macchina avesse raggiunto la sede dell’ufficio verso le ore 9,30, non scendeva dall’autovettura prima di averne finito la lettura dei giornali. Era consapevole dell’ inevitabile aggressione nostra per verificare l’esatta interpretazione delle sue disposizioni lasciate anche nella tarda notte precedente.

TESTIMONIANZE

Tanti sono i ricordi vissuti nei palazzi sia a Firenze che a Roma ed a Bruxelles. Un lungo percorso, del quale basterebbe rileggere alcune delle sue tante pubblicazioni: «Città & Regione», mensile da lui diretto e redatto da Renzo Ricchi, «Una Regione da costruire», «L’attualità del pensiero politico di Piero Calamandrei», «Presidente in Toscana», «Congedo dalla Presidenza in Toscana«, «Elogio della Repubblica incompiuta«,«La regione in crisi«, «Polizia e popolo nella lotta politica in Italia e in Europa», «Turati e Gramsci per il socialismo: due dentro ed un fuoco».

In tema di Difesa «Indirizzi di politica militare», «Appunti 1978-1981: Difesa dello Stato moderno», «L’ultima Italia«, «L’ultima sfida: Gli euromissili», «Ricordi del Corno d’africa e dintorni nella fase finale della guerra fredda», «L’esplosione. Storia della disgregazione del Psi», «L’ora di Austerlitz – 1980: La svolta che mutò l’Italia», «Cronache di lotta socialista a Firenze», «La nascita della Regione Toscana», «La Regione Toscana». Qui la raccolta completa delle sue pubblicazioni, come esperienze parlamentari e di governo.

INCONTRI FIORENTINI

Tante le esperienze personali da me vissute al suo fianco. La prima fu l’organizzazione dei tre giorni per l’incontro a Firenze «Italia –Usa, due politiche a confronto». Poco dopo ecco l’arrivo nel capoluogo toscano di tutti i Sindaci Socialisti in Europa, primo fra tutti François Mitterrand, sindaco di Lille. A seguire il convegno fiorentino di 10mila magistrati italiani, sulla gestione della giustizia in Italia. Come non ricordare l’ospitalità a Firenze ai più illustri costituzionalisti italiani e spagnoli, per scrivere la prima bozza di carta costituzionale della Spagna dopo la morte di Francisco Franco, reggente del regno di Spagna, avvenuta il 20 novembre 1975. In quest’ultima occasione fu proprio il presidente Lagorio a invitare i sindaci della Toscana a non esporre la bandiera a mezz’asta prevista per la morte di capi d Stato stranieri in carica.

ALFREDO LISI

 

 

Lelio Lagorio fu ministro della Difesa dal 1980 al 1983

Lelio Lagorio fu ministro della Difesa dal 1980 al 1983 (foto Stato Maggiore della Difesa)

 

 

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