Marzano, neo presidente della Lega Navale: «Siamo i paladini del mare»
ROMA – «Essere socio della Lega Navale Italiana non è uno status, ma vuol dire prima di tutto essere al servizio della marittimità, di fatto un paladino del mare». L’ammiraglio di squadra (Aus.) Donato Marzano, da poche settimane nuovo presidente nazionale della Lega Navale, è al lavoro per impostare il programma del suo mandato triennale al timone della storica istituzione italiana, a cui è stato designato dal Presidente della Repubblica nel luglio 2020.
Ammiraglio, cosa intende per ‘paladino’?
Identificarsi nello spirito con cui la Lega Navale nacque a La Spezia 123 anni fa. Mettersi al servizio degli altri e attivarsi costantemente per la tutela del mare a 360 gradi ovveroper l’ambiente marino, per iniziative sociali ed economiche, per lo sviluppo delle attività sportive marinaresche soprattutto tra i giovani. In particolare (ma non solo) vela, canoa e canottaggio, dove i migliori che frequentano i nostri corsi possono successivamente essere selezionati dalle varie Federazioni sportive del Coni.
Iscriversi alla Lega Navale non dunque è punto di arrivo ma di partenza?
Esattamente. Abbiamo circa 60.000 soci e oltre 250 sezioni in tutta Italia. Un grande «equipaggio» ideale che abbina la passione per il mare ad attività anche a carattere sociale.
Qualche esempio?
Quello di sensibilizzare alle non facili leggi del mare soggetti deboli, come giovani disadattati e in carenzadi valori. Ma anche promuovere – grazie anche alla collaborazione dei soci che dispongono di una imbarcazione – uscite in mare e attività sportive per scolaresche e soggetti diversamente abili. Come pure favorire soggetti volenterosi di apprendere una disciplina marinaresca ma non in grado di sopportarne i costi. In sintesi diffondere la cultura e l’importanza del mare in tutti i suoi aspetti.
Una vera coscienza marinara insomma
È il nostro target. Non dimentichiamo che, con i suoi 8000 chilometri di coste, l’Italia è un paese marittimo anche se non tutti se lo ricordano. L’importanza, la conoscenza e la tutela del nostro mare sono fondamentali per il nostro futuro. E ogni cittadino può – anzi dovrebbe – fare la sua parte. Si chiama educazione marittima. Una disciplina – meglio un’autodisciplina – di cui c’è sempre più bisogno.
Anche lo Stato fa la sua parte?
Certamente. C’è da considerare comunque che del mare – sia pure a livelli diversi di competenza – si occupano attualmente almeno cinque ministeri: Difesa, Infrastrutture e Trasporti, Ambiente e Tutela del territorio e del mare, Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Interno.
C’è sempre coordinamento tra questi ministeri?
Manca, a mio avviso, una regia unica per tutti gli aspetti che riguardano il mare. Quello che in alcuni Paesi e anche nel passato istituzionale italiano è un vero e proprio Ministero del Mare.
La Lega Navale è un ente pubblico. Riceve pertanto sovvenzioni statali?
Precisiamo. È un Ente Pubblico preposto a servizi di pubblico interesse che opera sotto la vigilanza dei ministeri della Difesa e delle Infrastrutture e Trasporti. Come tale non ha fini di lucro e comunque non riceve alcun contributo pubblico.
In altre parole dovete fare da voi?
Le nostre uniche entrate sono le quote sociali, peraltro molto contenute anche per favorire la maggiore aggregazione possibile.
E il presidente nazionale….
Se sta per chiedermi se il mio incarico è retribuito, le rispondo subito di no. Così facciamo prima….
Ammiraglio Marzano, lei ha lasciato il servizio attivo in Marina dopo 44 anni di carriera arrivando fino al prestigioso e strategico incarico di Comandante in capo della Squadra Navale. Come si sente ora al timone della Lega Navale Italiana?
Non mi sento cambiato. Sono il marinaio di sempre che va avanti sulla sua rotta, rispettando il mare e le sue regole, ma in particolare preoccupandosi di far conoscere quanto il mare sia strategico per il nostro Paese e funzionale al nostro benessere.
Qual è l’agenda dei suoi prossimi impegni da Presidente nazionale?
Visitare più sezioni possibile della Lega Navale per rendermi conto di persona della realtà dell’Associazione. Caratterialmente le cose preferisco non farmele raccontare. Lo scopo è di sviluppare tutta la potenzialità che i nostri 60.000 soci sono sicuramente in grado di assicurare, per conseguire gli obiettivi per cui la Lega Navale esiste da oltre un secolo.
E sul piano operativo?
Sviluppare la collaborazione con gli organismi preposti alla tutela della marittimità, degli sport marinareschie dell’ambiente marino. Gli equipaggi della Lega Navale possono essere ottime «sentinelle ambientali» per monitorare, ad esempio, gli avvistamenti di fauna marina e/o segnalare anomalie lungo le coste.
Non sempre è possibile contare sui giovani. Tra il lavoro e lo studio non tutti hanno la disponibilità di tempo che servirebbe
Questo è vero solo in parte. Dimentica che ci sono tanti «giovani sessantenni», appena pensionati, che sono sicuramentein grado di entrare a far parte della famiglia della Lega Navale. Purché naturalmente desiderosi di fare volontariato attivo. La nostra, ripeto, è una missione di servizio. Non un circolo ricreativo.
.
PER SAPERNE DI PIÙ SULLA LEGA NAVALE
Sito ufficiale : https://www.leganavale.it
L’organizzazione in Italia: Sezioni e Delegazioni, Gruppi di Promozione, Centri Nautici Nazionali, Basi Nautiche
.
.
.
Tags: Lega Navale, Marina Militare