Pi greco, inseparabile compagno discreto della vita quotidiana

Il Pi Greco con alcuni dei suoi decimali

Il Pi Greco con alcuni dei suoi decimali

FIRENZE – È dal 1988 che il 14 marzo si festeggia nel mondo la giornata del «Pi greco» più conosciuto come π, anzi come 3,14. Un simbolo matematico che viene da lontano ma che ci accompagna ormai durante tutta la nostra vita quotidiana. Con discrezione ma continuità.

Quando si parla di matematica e di pi greco, la maggior parte delle persone ha una certa sensazione di disagio. Non tutti sanno che questa scienza è la più antica del mondo. Che risale alla preistoria e che solo dopo vari millenni l’uomo arrivò a inventare e praticare la scrittura.

Non è un caso che ai giorni nostri ci possono essere persone che non sanno leggere e scrivere, ma non c’è quasi nessuno che non conosce i numeri e non riesce a fare semplici operazioni aritmetiche.

La matematica servendo all’uomo per progredire nella sua evoluzione si è sviluppata contemporaneamente in tutte le civiltà anche lontane tra loro. Tutti i popoli hanno raggiunto in questa scienza gli stessi risultati. I primi ad usare quel numero, che solo successivamente venne chiamato pi greco, furono i Babilonesi circa 200 secoli fa.

Ma cosa è il pi greco? Esprime il rapporto tra le misure della circonferenza e del diametro ed è sempre uguale in ogni cerchio, piccolo o grande che sia. Per questo viene chiamato «costante».

Serve per calcolare la misura della circonferenza partendo dalla sola lunghezza del diametro. Ma il problema è che il pi greco non è un numero finito. I Babilonesi, che usavano il numero 3 senza decimali, ottenevano risultati molto approssimati. Gli Egiziani arrivarono ad usare il numero 3,16 ottenendo risultati migliori. Archimede individuò cinque numeri decimali dopo il tre, arrivando a 3,14163. Più aumentavano i numeri decimali più precisa era la misura della circonferenza. Nel 2010 con il calcolatore elettronico, in 90 giorni furono trovati 5 miliardi di decimali.

Dalla storia ai giorni nostri. In tutte le scienze ma anche in tutti gli aspetti della vita quotidiana e in natura, troviamo questa costante che arriva da un lontanissimo passato. Nella matematica e nella fisica il pi greco è ovunque. Non solo nella geometria. Compare all’interno di equazioni e formule fondamentali. Ma spunta anche nello studio dei moti ondosi, nel movimento dei pianeti, nelle collisioni tra le particelle elementari, nei modelli economici. Indispensabile come l’aria che respiriamo.

 

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Anna Maria Baglione

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