Latte: fusione tra le centrali di Torino e Firenze Pistoia Livorno

L’insegna di una latteria fiorentina negli anni ’70
FIRENZE – Nasce «Centrale del Latte d’Italia» dalla fusione della Centrale del Latte di Torino e quella di Firenze, Pistoia e Livorno. L’accordo per l’operazione di aggregazione, che sarà perfezionata entro il primo semestre 2016, è stato firmato oggi 4 dicembre. Nasce il terzo polo lattiero caseario d’Italia per dimensioni, con un fatturato da 200 milioni di euro, cinque stabilimenti produttivi e 430 dipendenti.
«Un accordo che va nella direzione della crescita della Centrale del Latte di Torino e della Mukki, della garanzia dell’occupazione e dell’approvvigionamento delle materie prime dalla filiera produttiva toscana e piemontese con la costituzione di un polo di eccellenza italiano». Così i sindaci Piero Fassino e Dario Nardella commentano da Parigi, dove si trovano per il vertice dei sindaci alla Conferenza Cop21, l’accordo per l’aggregazione tra i due poli lattiero caseari.
«L’aggregazione firmata oggi risponde al progetto di valorizzazione del territorio piemontese e toscano assicurando certezza sul perseguimento degli obiettivi e sul futuro delle due aziende. Il progetto che sarà sottoposto alle due città e agli altri soci – hanno proseguito Fassino e Nardella – va nella direzione anche della riorganizzazione delle partecipate italiane e della creazione di grandi player nazionali».
Perplessa la reazione di Confagricoltura toscana. «Aspettiamo di dare un giudizio su questa fusione perché ancora non abbiamo visto alcun documento di programmazione» commenta Giacomo Matteucci, referente Confagricoltura Toscana. «Ribadiamo –aggiunge – quello che avevamo già detto in passato: ogni sforzo indirizzato verso il mantenimento di occupazione e incentrato sulla valorizzazione del territorio potrà avere il nostro gradimento. Contiamo a breve di essere coinvolti perché ad ora nessuno ci ha informato di ciò che apprendiamo dalla stampa».
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