Terrorismo e sicurezza in mare, in azione i cacciamine della Marina (VIDEO-FOTO)

Una fase dell'addestramento cacciamine nel golfo di La Spezia

Una fase dell’addestramento cacciamine nel golfo di La Spezia

LA SPEZIA – Le misure di antiterrorismo e di sicurezza in mare devono fare i conti anche con le mine subacquee. Le coste e i porti di ogni paese occidentale potrebbero essere minacciate da qualcuno degli ordigni più facili al mondo da costruire e meno costosi. Ma non meno letali. Di mine ce ne possono essere di diversi tipi: dalle più sofisticate in grado di esplodere solo contro un predeterminato bersaglio a quelle più rudimentali, che si attivano al passaggio della prima nave in transito. Per il terrorista di turno non c’è bisogno di affondarla, basta solo danneggiarla e bloccarla in acqua. Magari davanti a un porto, tanto da impedirne l’accesso. Poco importa se ci sono o meno vittime o feriti, l’importante è l’azione dimostrativa.

Se ne parla a bordo del cacciamine 5552 «Milazzo» della Marina militare, appena salpato da La Spezia mercoledì 12 ottobre. L’ordine è di raggiungere al largo il cacciamine greco Hs Evropi, il cui equipaggio sta effettuando un periodo di addestramento presso Maricendrag, il Centro addestramento guerra di mine della Marina militare. È una delle eccellenze della difesa navale non solo per l’Italia, ma sempre più spesso per molte nazioni estere che mandano i propri equipaggi a istruirsi o ad aggiornarsi in Italia. Dalla Svezia alla Francia, dalla Spagna alla Grecia.

Anche l’Algeria guarda a La Spezia. Entro la primavera 2017 verrà consegnato il nuovo cacciamine «El-Kasseh 1» in fase di allestimento presso i cantieri Intermarine a Sarzana. «Il suo equipaggio verrà qui a La Spezia in addestramento» dice il capitano di fregata Nicola Grasso, direttore di Maricendrag. Quest’ultimo, insieme a «Eguermines» (Ecole de Guerre des Mines, Scuola di guerra di mine) a Ostenda in Belgio, rappresenta la struttura di riferimento della Nato in Europa per la formazione dei marinai imbarcati sui cacciamine. Di paesi Nato e non.

Durante la navigazione combinata del Milazzo e di nave Evropi, sale a bordo dell’unità italiana il contrammiraglio Enrico Pacioni, capo del comando delle forze di contromisure mine (Maricodrag), da cui dipendono la flotta dei cacciamine, dei mezzi navali idrografici e lo stesso Centro di addestramento. L’ammiraglio vuole rendersi conto di persona di come procede lo «stage» di Nave Evropi, guidata dal tenente comandante (in Italia sarebbe un capitano di corvetta) Konstantinos Nastoulis e che a bordo ospita un team di istruttori di Maricendrag.

L’addestramento non conosce soste. Dal traino del Milazzo, che simula un’avaria, al passaggio di materiale tra le due navi affiancate. Dalla base di Luni arriva anche un elicottero NH90 della Marina, che fa calare un verricello sulla Evropi per ipotizzare un «medevac», un’evacuazione medica di un marinaio che necessita di un ricovero urgente in ospedale.

Tutto l’equipaggio del Milazzo, comandato dal tenente di vascello Francesco Giangarrà, conosce alla perfezione i propri compiti. Messaggi e segnali con la Evropi vengono svolti con sistemi tradizionali, come le comunicazioni ottiche e quelle luminose (i «lampi di luce») attraverso i celebri segnalatori Panerai. Per la radio e internet c’è sempre tempo.

«L’attività cacciamine? – commenta l’ammiraglio Pacioni – Finché non ce n’è effettivo bisogno, sembra quasi che non serva. Quando poi ce ne fosse bisogno davvero, occorre che la risposta sia tempestiva ed efficace». Senza dimenticare anche il ruolo «dual» svolto da queste unità della Marina. Abituate da sempre a guardare tutto quello che c’è sott’acqua, si rivelano altrettanto determinanti durante la ricerca di relitti e preziosi reperti archeologici. Ma anche per individuare oggetti sconosciuti e sospetti. Come una lavatrice gettata in mare. Solo un rifiuto lasciato sul fondo dall’inciviltà dell’uomo o magari una vera e propria mina piena di tritolo, pronta a esplodere al passaggio della prima nave passeggeri? Un dubbio che solo i cacciamine e le loro sofisticate apparecchiature possono chiarire prima che sia troppo tardi.

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IN AZIONE I ROBOT SUBACQUEI (VIDEO)

DAL CACCIAMINE MILAZZO 

 

 

 

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Sandro Addario

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