Consigli provinciali 2017, i risultati delle elezioni in 33 città
FIRENZE – Nuovi consigli provinciali in 33 territori, dove si è votato domenica 8 gennaio. Elezioni diverse dal consueto perché gli elettori sono stati solo i sindaci e i consiglieri dei comuni della provincia, secondo la riforma Del Rio del 2014 che indica questi enti come di «secondo livello». Di fatto i cittadini non hanno potuto scegliere i loro candidati ai consigli provinciali.
In Toscana, tra i primi risultati arrivati ci sono quelli di Grosseto e Prato. Le elezioni dei consigli provinciali si sono svolte anche a Livorno, Pistoia e Siena (i risultati non sono ancora disponibili).
GROSSETO
A Grosseto per la prima volta ha vinto un candidato del centrodestra. Nuovo presidente della provincia è Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto che rimane in carica anche come primo cittadino del capoluogo maremmano. Ha vinto con 45.743 voti ponderati (proporzionati al numero di abitanti di ciascun comune rappresentato) contro i 33.680 di Giancarlo Farnetani, sindaco Pd di Castiglione della Pescaia. Dei 10 Consiglieri provinciali eletti cinque sono della lista Vivarelli Colonna. Si tratta di Olga Ciaramella, Claudio Pacella, Bruno Ceccherini, Marco Biagioni e Luca Teglia. Cinque gli eletti per la lista Farnetani: Luigi Bellumori, Lorenzo Mascagni, Francesco Limatola, Marcello Giuntini e Claudio Franci.
PRATO
Confermato Presidente della provincia il sindaco Pd di Prato Matteo Biffoni. Per la sua lista sono risultati eletti 8 consiglieri: Paola Tassi, Gabriele Alberti, Tommaso Bertini, Giulio Bellini, Alberto Vignoli, Claudia Longobardi, Dario Di Giacomo, Anica Romagnoli. Due i consiglieri eletti nella lista di centro destra «Per Prato»: Eva Betti ed Emanuele Berselli.
DOVE SI È VOTATO
Ecco i 33 comuni dove si è votato. Si tratta di Ancona, Ascoli Piceno, Belluno, Brescia, Brindisi, Como, Forlì-Cesena, Frosinone, Grosseto, La Spezia, Latina, Lecco, Livorno, Monza-Brianza, Novara, Padova, Perugia, Pesaro-Urbino, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Salerno, Savona, Siena, Taranto, Teramo, Terni, Verbano Cusio Ossola, Verona e Vicenza. In altre Province si voterà il 9 gennaio (Crotone), il 10 (Benevento e Piacenza), l’11 (Biella, Matera e Potenza), il 12 (Isernia), il 15 (Chieti, Foggia e Lecce) e il 29 (Cosenza).
LA RIFORMA
La riforma Del Rio del 2014 prevede tre organi delle «nuove» provincie, che sarebbero state eliminate dalla Costituzione se avesse vinto il referendum del 4 dicembre 2016. Essi sono il Presidente, che resta in carica per 4 anni ed è un sindaco eletto dai sindaci e dai consiglieri dei comuni della Provincia. Quindi il Consiglio provinciale che resta in carica 2 anni composto da sindaci e consiglieri comunali, eletti sempre dai sindaci e consiglieri dei comuni della Provincia. Il numero dei Consiglieri provinciali è in relazione al numero di abitanti e varia da un minimo di 10 ad un massimo di 16. Infine c’è l’Assemblea dei Sindaci, organo in cui siedono tutti i Sindaci dei Comuni della Provincia.
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