Firenze: via i graffiti dalla Cupola del Duomo, arrivano i tablet
FIRENZE – Un ricordo digitale al posto di una scritta vandalica. Dopo il campanile di Giotto, parte anche sulla Cupola del Duomo di Firenze il progetto «Autography». Un’applicazione su due tablet messi a disposizione dall’Opera di Santa Maria del Fiore per sensibilizzare i visitatori contro gli atti vandalici e, allo stesso tempo, dare la possibilità di lasciare una testimonianza della propria visita destinata, a differenza dei graffiti, a essere conservata per sempre in una memoria digitale accessibile da tutti in ogni momento.
DOVE SCRIVERE
Lungo il percorso sugli interni e alla base della lanterna della Cupola del Brunelleschi, i turisti (circa 800 mila l’anno) troveranno due postazioni di Autography: una durante la salita, accanto allo spazio dove sono conservate le statue dei Vescovi, e l’altra lungo la discesa (nel cosiddetto «Museino») dove sono esposti alcuni attrezzi del cantiere brunelleschiano. I messaggi potranno essere personalizzati nei vari stili (penna, pennarello, pennello, spray e matita), colori e materiali dei monumenti (marmo, pietra, legno, rame, affresco, mattone).
ARCHIVIO SENZA LIMITI
A differenza delle scritte sui muri della Cupola del Duomo (migliaia nel corso di tanti anni) che saranno cancellate in breve tempo, quelle digitali saranno scaricate, catalogate e conservate nell’Archivio storico, dove sono custoditi i documenti di sette secoli di vita dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Saranno consultabili anche i volumi, ognuno dei quali raccoglierà 10 mila messaggi, il primo già stampato. Chi utilizza Autography potrà, inoltre, ricercare il proprio messaggio sull’apposita sezione del sito: http://autography.operaduomo.firenze.it/. L’applicazione Autography Opera è inoltre già scaricabile in ambiente Ios e Android sui dispositivi mobili e pertanto consultabile dovunque in ogni momento.
«Il successo di Autography è una combinazione di più fattori» spiega Franco Lucchesi presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore: «Un ottimo stato di conservazione del monumento è il primo deterrente. Secondo, se qualcuno fa una scritta, la rimuoviamo subito, e quindi assicuriamo una manutenzione costante. Terzo, la possibilità di lasciare un messaggio digitale che, a differenza di quello sui muri, l’Opera conserverà nei secoli. La maggior parte di chi fa i graffiti pensa di lasciare qualcosa che duri nel tempo, nei nostri monumenti è possibile farlo solo virtualmente».
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Tags: Opera di Santa Maria del Fiore