Antiterrorismo: perché noleggiare un furgone non è segnalato alla polizia?

Il furgone killer dell’attentato di Barcellona del 17 agosto
FIRENZE – Noleggiare un furgone per poi compiere un attentato terroristico è facilissimo. Quasi meglio che rubarlo. In più, almeno in Italia, non sembra ci sia nessun obbligo da parte dell’autonoleggiatore di segnalare all’autorità di pubblica sicurezza i dati di chi ha appena noleggiato un veicolo, soprattutto se un furgone. Diversamente da quanto accade per albergatori e titolari di strutture ricettive, che sono tenuti invece a segnalare via web alla Questura competente tutte le generalità dei loro ospiti.
«L’allerta antiterrorismo è stata rinforzata» si sente ripetere sistematicamente dopo ognuno dei numerosi attentati che stanno insanguinando l’Europa soprattutto nel 2016 e 2017. Come se la volta precedente l’attenzione fosse stata minima. Il che naturalmente non è vero. Un problema che torna alla ribalta dopo il tragico attentato di Barcellona di giovedì 17 agosto.
TRA CIRCOLARI E DIRETTIVE
Ma in mezzo a tante circolari, direttive, riunioni ai massimi livelli dei responsabili della sicurezza nazionali e locali, sembra non sia ancora emersa la necessità di monitorare i noleggi di veicoli. Non risolverà certo il problema terrorismo, ma un filtro in più potrebbe costituirlo.
Vorremmo tanto essere smentiti, ma dalle informazioni finora in nostro possesso non risulta che l’agenzia di autonoleggi sia tenuta ad alcuna segnalazione del genere.
OBBLIGO GIÁ ESISTENTE PER ALBERGHI
Non ci vorrebbe molto. Questione di volontà. Agli autonoleggiatori non mancano certo le proprie banche dati dove sono raccolti tutti gli estremi delle loro transazioni. Basterebbe –cominciando almeno dai noleggi di furgoni commerciali – che l’operatore dell’agenzia di autonoleggi potesse collegarsi con le banche dati delle forze di polizia. Esattamente come già avviene sul sito www.alloggiatiweb.it della Polizia di Stato, per le camere d’albergo e di tutte le altre strutture ricettive. Locazioni turistiche dei privati comprese.
Non mancano le possibili obiezioni pratiche. Chi affitta un furgone potrebbe (come nel caso del presunto attentatore di Barcellona) presentare documenti falsi. Risposta: vero, ma intanto deve procurarseli. Chi dice che l’attentato non possa essere compiuto con un’autovettura noleggiata e non necessariamente con un furgone? Altrettanto vero, ma se si comincia ad «attenzionare» almeno il noleggio di furgoni, qualche ostacolo in più ai terroristi lo si crea.
IL PROBLEMA N° 1 : LA TEMPESTIVITÀ
Il problema maggiore resta comunque la tempestività dell’eventuale (e auspicabile) segnalazione. Dovrebbe essere immediata o ancora meglio contestuale al rilascio del furgone noleggiato. Quando questo è uscito dal garage con a bordo qualcuno magari già attenzionato dalle forze dell’ordine, ogni eventuale ricerca diventa sempre più difficile con il passare del tempo. Anche se un furgone non è proprio un’utilitaria.
Non resta, per ora, che contare sull’iniziativa dell’autonoleggiatore, che in presenza di un cliente «sospetto» dovrebbe sentirsi in dovere di avvisare il 112, 113 o 117. Ma lui fa il commerciante e non il poliziotto. E se il sospetto si rivela infondato, nella migliore delle ipotesi perde il cliente. Tutto qui. Chi prenderà dunque l’iniziativa di regolamentare questo aspetto finora poco considerato nell’antiterrorismo? Anche se di carattere «emergenziale», come purtroppo una buona parte di quelle adottate negli ultimi tempi, potrà sempre essere un’iniziativa utile.

Dopo la folle corsa il furgone si è fermato in mezzo alle Ramblas di Barcellona, lasciando alle sue spalle morti e feriti
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