Firenze, l’eredità della piccola Sofia nell’omelia di padre Bernardo (AUDIO)
FIRENZE- Centinaia di persone hanno gremito la basilica di San Miniato al Monte a Firenze per i funerali della piccola Sofia De Barros, celebrati il 4 gennaio dall’abate Padre Bernardo. È la bambina di appena 8 anni vinta da una grave e rara malattia come la leucodistrofia metacromatica. La sua storia aveva commosso l’Italia. La piccola bara bianca – portata a spalle da un gruppo di persone tra cui il padre Guido – è stata sepolta nel vicino cimitero delle Porte Sante. Lanciati in cielo al suo passaggio tanti palloncini azzurri e bianchi.
Tra i presenti in chiesa anche il cantante Nek che negli anni ha seguito molto la vicenda della bambina. Ma c’erano anche molti aderenti all’associazione «Voa Voa» (www.voavoa.org), creata dai genitori della piccola Sofia per il sostegno alle famiglie colpite da malattie rare e orfane di cure
«Cosa c’è di più dolce dello sguardo di Sofia» si è chiesto detto padre Bernardo l’abate di San Miniato. «Abbiamo bisogno di essere aiutati da Sofia – ha detto ricordando l’eredità che questa bambina «farfalla» lascia – teniamo bene aperti gli occhi, le orecchie, il cuore perché non possiamo perdere la grande occasione di crescere con lei e vedere finalmente un po’ più dilatato il nostro cuore, i nostri sensi e la nostra intelligenza»
Qui tutta l’omelia di padre Bernardo (AUDIO):
Prima della cerimonia funebre il nonno della piccola Sofia, il professor Cosimo Ceccuti presidente della Fondazione Spadolini, ha rilasciato una dichiarazione a OsservatoreLibero.it nella quale sottolinea come il futuro possa essere aiutato dalla sofferta vicenda di Sofia.
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