Dall’Avvento 2020 il nuovo «Padre Nostro» nelle chiese della Toscana

FIRENZE – Dalla prima domenica di Avvento 2020, il 29 novembre, nelle chiese della Toscana entra in vigore il «nuovo Messale» durante le celebrazioni liturgiche. Novità principale, tra le altre, la nuova formulazione del «Padre Nostro» e del «Gloria». Si tratta, come noto, della terza edizione italiana del Messale Romano, su cui la Cei ha lavorato per anni e che è stata approvata da Papa Francesco il 16 maggio 2019. Sarà obbligatorio in tutte le chiese italiane dalla prossima Pasqua (4 aprile 2021) ma potrà essere utilizzato in anticipo via via che verrà distribuito, attraverso le librerie, alle diocesi e alle parrocchie.
Da qui l’auspicio del cardinale arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, che è anche presidente della Conferenza Episcopale Regionale della Toscana, di poter partire presto con il nuovo messale. Lo ha detto lo stesso Betori intervenuto all’Assemblea del Clero martedì 8 settembre presso la Certosa di Firenze: «Il quando potrebbe essere la prima domenica di Avvento il 29 novembre prossimo, ma per ufficializzare questa data attendo ancora un confronto con gli altri vescovi della Toscana». «Intanto – ha detto ai presenti all’assemblea – prepariamoci e prepariamo la nostra gente, valorizzando i sussidi della CEI e della Diocesi e impegnandoci a una breve catechesi sulla Celebrazione eucaristica durante le Messe domenicali dei mesi di ottobre e novembre».
Il nuovo Messale
«Il Messale come guida della Celebrazione eucaristica – ha proseguito il cardinal Betori – non è un qualsiasi mezzo pastorale che ci viene offerto, ma la strada con cui la Chiesa ci indica il modo con cui compiere l’atto supremo della nostra vita di credenti, il memoriale della Pasqua di Cristo, da cui scaturisce e in cui culmina l’esistenza cristiana. La centralità ecclesiale del Messale motiva anche l’invito che vi faccio a cominciarne insieme l’utilizzo».
Si tratta – dice Betori, che già nel 2008 da Segretario della Cei seguì direttamente i lavori della nuova traduzione del testo della Bibbia – di «un momento importante per tutta la Chiesa italiana ed occorre quindi prepararci ad accogliere questo dono prezioso che è il libro liturgico che guida e accompagna le nostre celebrazioni dove cambiano alcune formule con cui viene celebrata l’Eucaristia nella nostra lingua». «Le novità – precisa il cardinale – vanno ben al di là delle rinnovate formulazioni di un’espressione del Gloriae di due passi del Padre Nostro. Segnalo in particolare diverse riformulazioni delle Preghiere eucaristiche e delle Collette. Ma si tratta di riaccostarci all’intero Messalecon il cuore e la mente che lo riconoscano come un testo che vuole parlarci in modo nuovo di Dio e a Dio».

Cosa cambia
Ma quali sono le due principali novità del nuovo Messale? Nel Padre Nostro non verrà più recitato «e non ci indurre in tentazione», ma «non abbandonarci alla tentazione». Non è Dio che ci «induce» in tentazione, ma è Dio che può aiutarci a resistere davanti alla tentazione. Questo il senso della nuova invocazione di fede, che di fatto cambia una secolare tradizione.Nella stessa preghiera del Padre Nostro è poi inserito un «anche» («come anche noi li rimettiamo»). Altra modifica riguarda il Gloria dove al posto di «pace in terra agli uomini di buona volontà» si dirà «pace in terra agli uomini, amati dal Signore».
Qui il testo integrale dell’intervento del Cardinale Betori all’Assemblea del Clero a Firenze l’8 settembre 2020.
Come acquistare il nuovo Messale? Qui le indicazioni dell’Ufficio Liturgico della CEI
AGGIORNAMENTO 22 NOVEMBRE 2020
La definitiva conferma è arrivata. Anche nelle chiese della Toscana la decorrenza del “nuovo messale” sarà dal 29 novembre, prima domenica dell’Avvento. Lo ha stabilito la Conferenza episcopale della Toscana, uniformandosi a quanto avverrà in molte diocesi italiane.
Per la Messa di mezzanotte di Natale 2020 in tutta Italia, si apprende inoltre che la Cei e il Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza Covid stanno valutando opportune misure di intervento. Si tratta della funzione religiosa più sentita dalla comunità dei fedeli ma anche quella dove il rischio assembramento è più possibile.
In particolare si sta valutando la possibile deroga dell’inizio del ‘coprifuoco’ oltre le 22 per consentire la partecipazione alla Messa di mezzanotte, con rigorosi controlli agli accessi per garantire ai presenti il rispetto del necessario distanziamento.
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Tags: Chiesa cattolica, Giuseppe Betori