Nave Conte Rosso 80 anni dopo: onori ai 1300 militari caduti

Il transatlantico Conte Rosso in navigazione
Il transatlantico Conte Rosso in navigazione

MAR JONIO MERIDIONALE – Sono passati 80 anni esatti dal 24 maggio 1941, quando 1300 militari italiani persero la vita nel mar Jonio per l’affondamento del transatlantico «Conte Rosso». Tanti nomi, oltre a quello della stessa nave, dimenticati dalla storia che li ha lasciati per sempre sul fondale di circa 2500 metri al largo di Siracusa. 

Il Conte Rosso, leggendario transatlantico impiegato sulle rotte delle Americhe, all’inizio della seconda guerra mondiale venne utilizzato dalla Regia Marina per trasporto truppe verso la Libia. Come nel caso del 24 maggio 1941, quando salpò all’alba da Napoli in direzione Tripoli. A bordo, con l’equipaggio di 280 marinai, c’erano 2449 tra militari dell’Esercito e un’aliquota di Carabinieri. 

Lo affiancavano altre tre grandi navi passeggeri adibite al trasporto di truppe: i piroscafi Marco Polo ed Esperia e la motonave Victoria. La scorta era fornita dalle torpediniere Procione, Pegaso e Orsa, e dal cacciatorpediniere Freccia. Al comando del convoglio vi era il contrammiraglio Francesco Canzoneri. In mare vi era anche una scorta indiretta costituita dagli incrociatori pesanti Trieste e Bolzano e dai cacciatorpediniere Ascari, Corazziere e Lanciere. 

L'area dell'affondamento del Conte Rosso
L’area dell’affondamento del Conte Rosso

L’ATTACCO

Alle 20,40, al largo di Siracusa, il convoglio italiano fu intercettato dal sommergibile inglese HMS Upholder di stanza a Malta, al quale, dopo giorni di operazioni, erano rimasti solo due siluri. Furono lanciati consecutivamente contro il cacciatorpediniere Freccia che riuscì a schivarli  con una manovra repentina ma non a impedire che andassero a segno proprio contro il Conte Rosso. Colpita al cuore, la nave affondò di prua in una decina di rapidissimi minuti. Si trovava a circa 10 miglia a est di Capo Murro di Porco, poco a sud di Siracusa. E lì è rimasta, su un fondale profondo oltre due chilometri e mezzo. 

Nell’affondamento persero la vita 1297 militari e vennero recuperate soltanto 239 salme, nonostante il prodigarsi delle unità che facevano parte della scorta. Il Conte Rosso è la nave italiana, di cui la storia si è presto dimenticata, che nella seconda guerra mondiale, prima dell’armistizio, ebbe il maggior numero di vittime. La precede, in questa tragica classifica di guerra, solo la Corazzata Roma affondata dai tedeschi il 9 settembre 1943 davanti all’isola dell’Asinara, pochi giorni dopo l’armistizio tra l’Italia e gli angloamericani. Non tornarono a casa 1352 marinai. 

ESCLUSIVO

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SIRACUSA E AUGUSTA NON DIMENTICANO IL CONTE ROSSO

Una breve ma sentita cerimonia si è intanto svolta a Siracusa sabato 22 maggio, per commemorare l’80° anniversario del naufragio del Conte Rosso. Promossa dall’Associazione Lamba Doria, ha visto la partecipazione dei gonfaloni della città di Siracusa e Augusta e delle Associazioni d’Arma. Presenti autorità civili e militari interforze, tra cui i sindaci di Augusta e Avola, la commemorazione si è svolta davanti al Monumento ai Caduti d’Africa sul lungomare di Siracusa. Lo stesso luogo dove, dal 2007, è stata posta una lapide in ricordo dei Caduti della nave italiana. 

La lapide ai Caduti del Conte Rosso a Siracusa
La lapide ai Caduti del Conte Rosso a Siracusa

Tra i presenti anche l’avvocato Concetta Santangelo, autrice del libro «L’ultimo viaggio del Conte Rosso» (Morrone Editore 2016), che nel pomeriggio presso il Comune di Augusta ha presentato una nuova testimonianza storica. Si tratta del libro «I Carabinieri del Conte Rosso» (Edizioni Lamba Doria) pubblicato proprio in occasione dell’80° anniversario del tragico naufragio e prossimamente disponibile sul sito dell’Associazione.

Uno stralcio dei ruolini d'imbarco sul Conte Rosso
Uno stralcio dei ruolini d’imbarco sul Conte Rosso (a cura di Marco Montagnani)

I NOMI DEI CADUTI DEL CONTE ROSSO: UN APPELLO

È purtroppo lungo l’elenco dei militari caduti a seguito dell’affondamento del Conte Rosso. I numeri pubblicati sul web concordano su 1297 militari, tra caduti e dispersi. Pubblichiamo un elenco (parziale) di 873 nominativi, rintracciati da Lorenzo Bovi dell’Associazione Lamba Doria di Siracusa in base ai ruolini di imbarco sulla nave alla partenza da Napoli per Tripoli, ottenuti grazie a meticolose ricerche negli archivi dell’ex Ministero della Guerra da Marco Montagnani nipote di uno dei militari dispersi. Si tratta di militari che figurano deceduti in data 24 maggio 1941. Con quasi assoluta certezza pertanto nell’affondamento della nave. 

Un successivo esame, grazie alla collaborazione con il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti del Ministero della Difesa, cercherà di individuare quali di loro risultano sepolti nei Sacrari Militari italiani, in particolare quello dei Caduti d’Oltremare a Bari. Si invitano i nostri lettori a comunicarci (redazione@osservatorelibero.it) eventuali ulteriori nominativi (familiari o conoscenti) imbarcati sulla nave, di cui non si hanno più notizie. 

SCARICA QUI: ELENCO (PARZIALE) DEI CADUTI DEL CONTE ROSSO

Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare, Bari

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Sandro Addario

Sandro Addario

Commenti (6)

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    stefano

    |

    buonasera sarei interessato ad una copia del libro “ultimo viaggio del conte rosso “ sa dirmi come averlo?
    grazie saluti

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    • Sandro Addario

      Sandro Addario

      |

      Buongiorno, grazie del suo messaggio. L’autrice, avv. Concetta Santangelo, ci comunica che il libro è ora esaurito, ma che probabilmente entro la prossima estate dovrebbe uscirne una nuova edizione. Le segnaliamo intanto che sul sito http://www.lambadoria.it sono scaricabili numerosi volumi tra cui 2 sul Conte Rosso : “Il Conte Rosso sul mare” e “I Carabinieri del Conte Rosso”. Cordiali saluti SAdd

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    Barbara

    |

    mio nonno partì sul Conte Rosso a 26 anni ma non tornò più, lasciò orfano un bimbo di 1 anno (il mio babbo) e una vedova di 25 anni, che non si risposò più, speranzosa di abbracciarlo, era marconista mi diceva mia nonna ma nella vita a Rocca san Casciano (FC) era orefice. Carlo Strumia. se qualcuno lo conosceva mi faccia sapere. La mia nonna è morta lo stesso giorno, la stessa ora di 67 anni piu’ tardi.

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    Sebastiano

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    Papà Carabiniere classe 1915, in servizio in Libia, accompagnava le truppe destinate in Africa, era su quel piroscafo e fu uno dei superstiti.
    Mi raccontava che fu uno degli ultimi a cadere in acqua. È comprensibile perché sfortunatamente non sapeva nuotare. Fece in tempo ad aggrapparsi ad una corda tranciata che tratteneva le scialuppe precipitando – finita la corda – in acqua. Nella drammatica sfortuna sbatte’ contro un pezzo di legno che piazzo’ sotto un’ascella ed in qualche modo si tenne a galla. Bevve parecchia acqua mista a gasolio ma quello fu l’ultimo dei problemi. Non si rese neppure conto di quanto tempo rimase in acqua al buio, mi par di ricordare.
    Un tempo interminabile, eterno, un piede di qua ed un piede nell’aldilà. Finalmente fu recuperato da una nave di scorta al convoglio ed immerso in una vasca di acqua calda dove rimase il tempo necessario ad espellere l’acqua di mare e la nafta ingeriti.
    Papà ci lasciò nel 2000, mamma ci racconta che quando nel sonno inconsciamente cambiava posizione devastava il letto, in una agitazione verosimilmente causata dal trauma patito più di mezzo secolo prima.

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    Concetta

    |

    Buonasera Sig. Sebastiano può scaricarsi gratuitamente il libretto I carabinieri del Conte Rosso, scritto da me, dal sito dell’associazione storica Lamba Doria, sicuramente troverà il nome di suo padre. a proposito come si chiamava?
    Concetta Santangelo

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    Concetta

    |

    Buonasera sig.ra Barbara, il nome di suo nonno è nell’elenco dei Caduti del Conte Rosso, risulta che era nato il 5.12.1911. Se vuole può scaricarsi gratuitamente due libretti sul Conte Rosso dal sito dell’associazione storica Lamba Doria tra i libri scaricabili.
    Concetta Santangelo

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