Il 4 novembre delle Forze Armate celebrato a Firenze (Foto)

Cerimonia a Firenze per la Giornata delle Forze Armate
Cerimonia a Firenze per la Giornata delle Forze Armate 2021

FIRENZE – «I soldati di ieri e le Forze Armate di oggi hanno difeso e difendono ogni giorno quei principi di coesione istituzionale, solidarietà sociale e libertà che devono guidare tutti noi cittadini e che consentono di affrontare al meglio le molteplici sfide che il futuro ci pone». Così il Vice Prefetto Vicario reggente di Firenze, Anna Chiti Batelli, ha portato il saluto delle Istituzioni in occasione del 4 novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.  Fino agli anni ’70 era chiamata «Festa della Vittoria» (era anche giornata festiva) nella ricorrenza della data in cui, nel 1918, era entrato in vigore l’armistizio che sancì la resa dell’Austria all’Italia.

Una cerimonia sobria ma solenne quella che si è svolta oggi a Firenze in piazza dell’Unità d’Italia. Si è aperta con l’alzabandiera solenne e con la deposizione di una corona d’alloro ai piedi dell’obelisco ai Caduti, davanti al Gonfalone della città. Il Comune era rappresentato dalla vice sindaco Alessia Bettini. Ai lati erano presenti i vertici delle Forze Armate, di Polizia e Vigili del Fuoco operativi a Firenze. Con loro anche i vertici della magistratura e rappresentanze delle Associazioni d’Arma e del 59° Corso (1966-67) Allievi della Scuola Sottufficiali Carabinieri, arrivati a Firenze da varie parti d’Italia per l’intitolazione di una strada a loro dedicata. 

In apertura è stato letto il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale la Costituzione affida il comando delle Forze Armate e la presidenza del Consiglio supremo di Difesa. 

A Firenze, a nome delle donne e degli uomini in uniforme, ha parlato il generale di divisione Pietro Tornabene, comandante del Presidio Militare e dell’Istituto Geografico Militare. Ricordando il sacrificio dei soldati italiani durante il primo conflitto mondiale, Tornabene ha sottolineato come «quegli uomini che tutto ci hanno donato per darci una nazione, una Patria, in cui riconoscerci e una pace che ci permetta di prosperare in serenità, ci chiedono soltanto una cosa: di ricordarli e nel ricordarli di riconoscere quanto sia stato pagato caro il benessere che oggi diamo per garantito». «Consapevoli di questo – ha aggiunto il Comandante dell’IGM – gli uomini e le donne in uniforme operano oggi in Patria e all’estero con profondo senso etico, coscienti di interpretare i valori della migliore italianità, nella consapevolezza che il Paese, di cui siamo al servizio, ci guarda con ammirazione e spirito esigente».  

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  • Anna Chiti Batelli, Vice Prefetto Vicario reggente di Firenze
Sandro Addario

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