«Manca personale al Tribunale di Firenze». Appello del presidente Rizzo

Il convegno a Palazzo Vecchio di "Fino a prova contraria"

Il convegno a Palazzo Vecchio di “Fino a prova contraria”

FIRENZE – Il tribunale di Firenze è sotto organico e il suo presidente, Marilena Rizzo, chiede aiuto a tutte le istituzioni. Dal governo alla prefettura, dalla corte d’appello all’avvocatura, al comune di Firenze. «Non mancano solo magistrati, manca anche il personale amministrativo, che potrebbe essere distaccato da altri enti pubblici». L’«appello» è partito giovedì 10 novembre da Palazzo Vecchio, durante il convegno «Cambiamo la giustizia per cambiare l’Italia» promosso dal Movimento «Fino a prova contraria».

Marilena Rizzo

Marilena Rizzo, presidente del Tribunale di Firenze

La situazione fiorentina regge ma non si sa fino a quando. «Solo in novembre al tribunale di Firenze ci saranno 242 udienze. «Per farle ci vogliono cancellieri e personale, non solo magistrati, e noi siamo costretti a fare i salti mortali» ricorda la dottoressa Rizzo. Solo per fare un esempio, sul tema rifugiati il presidente ricorda che a Firenze, come tribunale regionale, arrivano anche tutte le pratiche dei richiedenti asilo che vedono respinta la loro richiesta. «Finisce che magari daranno la colpa ai giudici per le tante presenze di immigrati» dice con una battuta. «Basta ricordare – aggiunge – che nel 2013 ci furono 200 ricorsi tutti esauriti. Nel 2014 passarono a 480, nel 2015 a 1034 con una rimanenza da esaminare di circa 200 ricorsi. Quest’anno 2016 dal 1 gennaio al 16 settembre siamo già a 1606 ricorsi presentati. Come faremo?». E mentre il sindaco Dario Nardella lascia la sala dei Gigli, dove ha salutato i partecipanti al convegno, il presidente Rizzo lo incalza sorridendo: «Potrebbe almeno distaccarci due vostri dipendenti presso la nostra cancelleria».

Sul tema organici del personale interviene il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, che si fa perdonare il ritardo nell’arrivo a Palazzo Vecchio con una buona notizia. «Le carenze sono circa 9000 unità nel settore amministrativo. Il 21 novembre ci sarà intanto un nuovo concorso per 1000 posti di assistente giudiziario. «Altre 3000 persone – ha detto Ferri – arriveranno poi dal personale delle ex province, dalla pubblica amministrazione e dalla Croce Rossa. Poi il 15 dicembre un altro concorso per 360 posti da magistrato. È la prima volta, dopo anni, che tutto questo avviene nel settore giustizia». «Una buona notizia che accogliamo con favore – ha replicato subito la Rizzo – ma l’importante è che l’azione sia continuativa e non solo una risposta ad una situazione di malcontento sempre crescente».

Al convegno, moderato da Annalisa Chirico, hanno partecipato anche il procuratore capo della Repubblica di Firenze Giuseppe Creazzo, il presidente dell’Unione Camere Penali Beniamino Migliucci e il presidente dell’ordine degli avvocati di Firenze Sergio Paparo.

Rispondendo, tra l’altro, ad una domanda sulla mafia in Toscana, Creazzo (che è stato anche procuratore capo a Palmi) ha detto che «la mafia per essere attiva deve avere un radicamento sociale sul territorio. E questo allo stato non risulta esserci in Toscana». «Ci sono invece – ha aggiunto – sempre più numerosi soggetti collegato alla mafia che in Toscana svolgono attività di vera e propria ripulitura del denaro sporco proveniente da attività illecite della cosiddetta ‘casa madre’. Non si può parlare di allarme mafia. Si può e si deve parlare di allarme infiltrazioni mafiose. E su questo stiamo da tempo lavorando, anche con positivi risultati».

 

VIDEO DI «FINO A PROVA CONTRARIA»

 

 

 

 

Sandro Addario

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