Perché Firenze punta anche sul turismo omosessuale
FIRENZE – Il turismo omosessuale ? «Un segmento da intercettare» secondo il comune di Firenze che ha promosso una campagna di sensibilizzazione verso albergatori, ristoratori e operatori del settore turistico. Obiettivo è quello di favorire il turismo cosiddetto «Lgtb», che vede come protagonisti lesbiche, gay, bisessuali e transessuali in visita alla città.
La notizia arriva mercoledì 1 novembre da Palazzo Vecchio. L’assessore comunale al turismo Anna Paola Concia ha proposto e fatto approvare dalla Giunta guidata dal sindaco Dario Nardella una delibera nella quale si promuovono corsi per operatori turistici per favorire un’accoglienza «senza discriminazioni».
Con l’offerta di turismo omosessuale, «l’obiettivo è far diventare Firenze una meta sempre più gay friendly – dice l’assessore Concia in una nota – dove chiunque possa trovare rispetto, sensibilità e accoglienza. Abbiamo pensato di organizzare questi corsi dopo alcuni episodi accaduti in Italia che hanno visto turisti gay rifiutati dalle strutture ricettive. Per questo saranno organizzati dei corsi che affronteranno tematiche volte a migliorare l’accoglienza».
«In particolare – prosegue la nota del Comune – saranno acquisiti conoscenze e strumenti operativi per la comprensione dei meccanismi o comportamenti che ostacolano l’accoglienza della clientela Lgbt per superarli e una modalità di qualificazione delle strutture come aziende turistiche gay friendly. Partner del progetto sono il Firenze Convention & Visitors Bureau, Firenze Fiera che si sono resi disponibili ad organizzare e ad ospitare gli incontri, e l’associazione Italiana Turismo Gay e Lesbian». «Intendiamo lavorare per prevenire episodi di discriminazione – conclude l’assessore – e migliorare sempre di più l’ospitalità, sviluppando contemporaneamente strategie di marketing per intercettare questo segmento turistico».
IL MERCATO
Secondo un rapporto pubblicato sul sito www.quiiky.com sono 3 milioni le persone Lgbt dichiarate in Italia, che producono un fatturato da 2,7 miliardi nel mondo del turismo italiano. Numeri alla mano e considerate le mete del turismo omossessuale nel mondo (le principali sono Usa, Spagna e Grecia) il comune di Firenze non vuole restare indietro. Basta che non spuntino fuori cartelli in alberghi e ristoranti del tipo «Welcome Lgbt», perché questa sì che sarebbe una discriminazione. Verso la clientela che ha il difetto di essere «etero».
L’ASSESSORE CONCIA
Chi è Anna Paola Concia, che da anni si batte per i diritti civili di lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Nell’agosto 2011 ha sposato civilmente la sua compagna, la criminologa tedesca Ricarda Trautmann. La cerimonia si è svolta nel Comune di Francoforte. Dopo l’unione Ricarda ha assunto il cognome Concia.
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