Betori: «Aprire i centri commerciali a Natale è un’offensiva consumistica»

Cardinale Giuseppe Betori

Cardinale Giuseppe Betori

FIRENZE – «L’apertura dei centri commerciali nei giorni di domenica e di festa, che ultimamente qualcuno ha voluto estendere perfino a oggi, il giorno di Natale» è vista dal cardinale arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori come un’ «offensiva consumistica». Lo ha detto il presule durante l’omelia della Messa la mattina di Natale 2017 nella cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze.

«L’uomo contemporaneo – ha detto Betori – aspira a superare ogni limite che gli si opponga. In particolare egli intende valicare ogni limite posto alle sue aspirazioni e alle sue possibilità. Ciò che si cerca è la realizzazione concreta dell’autodeterminazione in ogni ambito della vita. Ne sono particolarmente coinvolte le sfere della sessualità, dei rapporti di coppia, del dare la vita e di controllarne la fine. Ma non ne sono esenti ambiti più quotidiani, come quello del lavoro e della festa».

«Oggi – ha insistito Betori – si chiede di superare il limite che la festa pone all’esercizio del lavoro» e «si antepongono le ragioni della produttività e del consumo a quelle della umanità». Ma quello «che è in gioco (…) non è la possibilità o meno di frequentare i riti religiosi, ma poter o meno avere spazi di umanità, di affetti familiari, di riflessione personale e distensione, di incontri amicali. Nel difendere la domenica e la festa, nel difendere il Natale dall’offensiva consumistica, ciò che sta a cuore alla Chiesa è difendere la persona umana e la società, non le pratiche religiose».

L’OMELIA COMPLETA

Leggi qui il testo completo dell’omelia del Cardinal Betori durante la messa di Natale 2017

 

 

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Sandro Addario

Sandro Addario

Commenti (1)

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    Elena Rigacci

    |

    Mi sembra che l’omelia del nostro Arcivescovo possa offrire molti spunti di riflessione. In particolare quando afferma che l’ uomo contemporaneo non voglia accettare limiti alla propria autodeterminazione e questo lo porti a confondere la libertà-dono di Dio- con una assoluta insofferenza per ogni freno morale, anche a costo della perdita della propria umanità. Mi viene in mente un bell’insegnamento che ho avuto visitando la sinagoga, cioè il motivo per cui gli Ebrei indossano la kippà: per ricordare che l’uomo ha un confine, cioè Qualcuno più grande di lui a cui rendere conto.
    Credo che per molti uomini oggi questo sia intollerabile…

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