Carabinieri Forestali: Ricciardi lascia il comando ad Agovino (Audio)

da sin. i generali Antonio Ricciardi, Giovanni Nistri e Angelo Agovino

da sin. i generali Angelo Agovino, Giovanni Nistri e Antonio Ricciardi

ROMA – Primo cambio di comando al vertice dei Carabinieri Forestali. Il nuovo comandante del Cutfaa (Comando Unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare) è da venerdì 21 dicembre il generale Angelo Agovino, al quale nella stessa serata è arrivata la promozione a generale di corpo d’armata decisa dal Consiglio dei Ministri. Il nuovo comandante subentra al generale di corpo d’armata Antonio Ricciardi, che lascia il servizio attivo dopo 51 anni di vita militare iniziata alla Scuola Nunziatella di Napoli. È stato lui a gestire – quando ricopriva anche il ruolo di vice comandante generale dei Carabinieri – la nascita del nuovo Cutfaa nell’ottobre 2016, destinato ad unificarsi dal 1 gennaio 2017 con l’ex Corpo Forestale dello Stato.

NISTRI: UNIFICAZIONE, NON ASSORBIMENTO

E proprio di unificazione parla (a braccio come spesso preferisce) il comandante generale dell’Arma Giovanni Nistri durante la cerimonia del passaggio di comando, presso la caserma Salvo D’Acquisto a Roma, davanti allo stendardo del 4° Reggimento Carabinieri a cavallo e la Bandiera d’istituto della Scuola Carabinieri Forestale di Città Ducale. «Anziché parlare di scioglimento, di assorbimento, ho sempre preferito parlare di unificazione – dice Nistri davanti ai reparti schierati dei Carabinieri Forestali – nella convinzione che questa unificazione abbia portato forza e valore all’obiettivo strategico di una nazione moderna: la salvaguardia dell’ambiente».

«In questo nuovo modello di polizia – aggiunge Nistri – alle competenze tipiche di una forza di polizia come quelle repressive, si sono aggiunte molte competenze nel settore della prevenzione, che esce indubbiamente rafforzata da questa unificazione: nella tecnologia, nella ricerca, nella progettualità. Sono queste le vere fondamenta di una polizia del futuro».

IL COLORE DELL’UNIFORME

Non lo dice espressamente ma il richiamo di Nistri è anche diretto alle voci di un possibile «ripensamento» dell’attuale esecutivo sull’unificazione tra Carabinieri e Forestale voluta da altri governi. «La cosa più importante non è il colore dell’uniforme – dice Nistri – ma la passione» con cui si svolgono i compiti assegnati. Per poi concludere con l’auspicio che sia «definitivamente e indiscutibilmente chiarito il quadro di riferimento, partendo non da valutazioni individuali ma dalla solidità dei risultati ottenuti».

Di più il comandante generale durante una cerimonia militare non può dire. Alle sue spalle in tribuna comunque c’è il ministro dell’ambiente Sergio Costa, generale di brigata dell’Arma proveniente dal Corpo Forestale dello Stato. Con lui, tra gli altri, il sottosegretario all’Agricoltura Alessandra Pesce, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera Filippo Gallinella. Gli uditori giusti per chi ha orecchi per intendere.

QUI L’INTERVENTO COMPLETO DEL GENERALE NISTRI (AUDIO)

 

LUNGO APPLAUSO PER RICCIARDI

Un lungo applauso tutt’altro che protocollare ha salutato l’intervento del generale Ricciardi, che lascia il servizio attivo nell’Arma dei Carabinieri, dopo una lunga e prestigiosa carriera iniziata nel 1971. Per l’occasione sono arrivati molti dei suoi ex colleghi della Scuola Militare Nunziatella, nel cui corso Ricciardi è stato alfiere e capo scelto. Fra questi anche il presidente dell’Associazione Nazionale ex Allievi Nunziatella Giuseppe Izzo. Tra i presenti anche numerosi compagni del 153° Corso «Una Acies» dell’Accademia Militare di Modena, di cui Ricciardi è stato capo corso della componente Carabinieri. «Quando entrai alla Nunziatella – ricorda Ricciardi con emozione trattenuta a fatica – mia madre tenne per un mese in cucina i miei abiti civili su una sedia finché non fossi tornato a casa. Ora mia moglie sono sicuro che farà lo stesso, non mettendo subito via la mia divisa».

Rivolgendosi quindi idealmente a tutti gli oltre 7000 Carabinieri Forestali, Ricciardi li ringrazia per l’impegno e la professionalità quotidianamente dimostrate. Con l’ «auspicio e la convinzione che questo percorso portato avanti da tutti in maniera condivisa e con grande passione possa continuare in maniera sicuramente convinta e precisa». Non lo dice ma il suo pensiero è – assicura chi lo conosce bene – che Il dibattito politico non dovrebbe più essere sulle questioni di principio (unificazione sì, unificazione no) ma sul perfezionamento dei punti della riforma. In altre parole: inutile tornare indietro, miglioriamo quello che si può e si deve fare per dare sempre maggior efficienza ad una moderna polizia ambientale.

Cosa farà ora il generale Ricciardi? Oltre a dedicarsi maggiormente alla sua famiglia, che orgogliosamente mostra anche nel suo profilo WhatsApp, sembra sia vicino per lui un nuovo impegno alla guida di un importante parco nazionale. La passione forestale lo sta «contagiando» sempre di più.

QUI L’INTERVENTO COMPLETO DEL GENERALE RICCIARDI (AUDIO)

 

da sin. i general Riccardo Amato e Antonjo Ricciardi, avvocato Giuseppe Izzo e generale Angelo Agovino

da sin. i general Riccardo Amato e Antonjo Ricciardi, avvocato Giuseppe Izzo e generale Angelo Agovino con un gruppo Ex Allievi Nunziatella

CHI È IL GENERALE AGOVINO

Il generale Angelo Agovino, 61 anni è originario di Salerno. Nella sua carriera è stato tra l’altro comandante provinciale a Latina e Torino, nonché comandante della Legione Lazio. Presso il Comando Generale ha guidato, tra l’altro, il 5° Reparto Relazioni esterne e comunicazione nonché il («nevralgico» come lo chiama anche il generale Nistri) 1° Reparto Organizzazione delle Forze. Ultimo incarico in ordine di tempo, con il grado di generale di divisione, quello di vicecomandante del Comando delle Scuole dei Carabinieri, da cui dipendono tutti gli istituti di formazione dell’Arma.

Nel suo intervento alla cerimonia del suo insediamento, ha sottolineato che nonostante tutte le moderne tecnologie al passo con i tempi di cui dispone l’Arma dei Carabinieri «nessuna tecnologia può sostituire l’uomo». «Per questo mi rivolgo ancora a voi donne e uomini del Comando Unità Forestali – ha aggiunto Agovino – perché la serietà, l’entusiasmo, la generosità sono risorse che non ci devono mai mancare, che unite a comportamenti eticamente corretti susciteranno, in chi ci osserva, sentimenti di rispetto e considerazione».

QUI L’INTERVENTO COMPLETO DEL GENERALE AGOVINO (AUDIO)

 

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Sandro Addario

Sandro Addario

Commenti (4)

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    Valter Reali

    |

    Articolo autocelebrativo che irrita ogni FORESTALE del distrutto, annichilito ed umiliato CORPO FORESTALE dello STATO….
    Una cd “schiforma” che ha obbligato persone civili a diventare militari violandone il libero arbitrio, una vera aberrazione qui esaltata!

    Reply

    • Sandro Addario

      Sandro Addario

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      Pubblichiamo integralmente il libero commento del lettore, al quale dobbiamo però replicare che di “autocelebrativo” nell’articolo non c’è proprio niente. Abbiamo registrato la cronaca di un evento, aggiungendo (cosa non frequente) anche l’audio integrale di quanto è stato detto. Proprio perché il lettore potesse avere – riascoltandolo – un’informazione ancora più dettagliata e imparziale della giornata. Ci auguriamo che il signor Reali abbia avuto il tempo e la volontà di farlo. Tutto qui.[SAdd]

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    Domenico Gallipoli

    |

    Il sig. Reali ha espresso ciò che pensa la quasi totalità dei carabinieri forestali. Ha solo usato, nella foga, un termine non appropriato, in quanto il suo pensiero si rivolge all’evento e non all’articolo.
    Purtroppo anche io faccio parte di quella schiera di appartenenti al disciolto cfs, che non indossava la divisa, poiché facente parte del ruolo tecnico forestale e che a causa della sciagurata riforma Madia, sono stato costretto ad indossare la divisa dei carabinieri a 53 anni d’età.
    Certe costrizioni non avvengono neanche nelle più becere dittature militari.
    Spero che questo governo possa porre rimedio a questo atto coercitivo che i vertici dei cc edulcorano con parole assolutamente non rispecchianti la realtà lavorativa attiale dei forestali.

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    Giuseppe

    |

    Bisognerebbe che i vertici dell’arma facessero un piccolo sondaggio anonimo per chiedere quanti ex cfs sono soddisfatti del nuovo status, forse avrebbero qualche sorpresina, preferiscono invece fingere che vada tutto bene e continuano a mortificare e umiliare i forestali che sono sempre più depressi e demotivati. W il CFS! Forestale per sempre!

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