Firenze, pezzi d’antiquariato per 1 milione ritrovati dai Carabinieri del Tpc
FIRENZE – Tre fiorentini sono stati denunciati per furto e ricettazione dal Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze. Avrebbero sottratto ben 137 beni artistici, in particolare piatti di maiolica anche di epoca rinascimentale per un valore che potrebbe raggiungere 1 milione di euro, da un appartamento in via Magenta a Firenze. Appartenevano all’antiquario e collezionista fiorentino Mauro Berti, scomparso nel 2020.
Le indagini dei Carabinieri del Tpc, diretti dal capitano Claudio Mauti, sono partite dopo la denuncia presentata a maggio 2021 dagli eredi dell’antiquario, che avevano accertato l’ammanco di 36 piatti in maiolica custoditi nell’appartamento. Gli stessi erano stati fortunatamente numerati e fotografati prima di essere riposti in alcune scatole. Al momento di consegnare il patrimonio artistico del Berti alla Casa d’Aste Pandolfini per metterlo sul mercato, gli eredi si sono accorti che molti piatti preziosi erano scomparsi.
Si trattava per la maggior parte di piatti policromi in maiolica raccolti e selezionati dal collezionista, datati tra il XVI e il XVIII secolo, di manifattura Castelli, Urbino Savona, Faenza, Montelupo, Siena, raffiguranti scene mitologiche, religiose o stemmi.
Le indagini subito avviate hanno preso una svolta quando uno dei piatti denunciati è stato individuato dai militari dell’Arma presso un mercante fiorentino. Da lì è stato possibile risalire alla «catena» che aveva cercato di piazzare la refurtiva, ma le sorprese non erano finite. Anziché arrivare ai 36 piatti di cui era stata denunciata la scomparsa, i Carabinieri ne hanno trovato ben altri 101 sempre del Berti e dei quali gli eredi ignoravano la presenza. In totale 137 pezzi di particolare valore, che adesso, su disposizione della Procura della Repubblica di Firenze, che ha coordinato le indagini, sono state restituiti ai legittimi proprietari. La posizione dei tre fiorentini denunciati, incensurati, è all’esame della magistratura. Le indagini dei Carabinieri intanto proseguono per fare piena luce su eventuali complicità e possibili mandanti.
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