Nave Vespucci 2024 nel Pacifico attraversa la linea del cambio data

Nave Vespucci davanti alle isole Hawaii (foto Marina Militare)
Nave Vespucci davanti alle isole Hawaii (foto Marina Militare)

OCEANO PACIFICO – Passare da -14 ore a + 10 ore rispetto all’Italia è questione di un attimo per Nave Amerigo Vespucci in navigazione nell’oceano Pacifico tra le Hawaii e Tokyo. E non è un atto di magia né un evento ispirato al film «Ritorno al futuro». 

L’ANTIMERIDIANO

Sono le 23.35 italiane di mercoledì 7 agosto. Le 9.35 dello stesso giorno nell’orologio in plancia dell’ammiraglia delle navi scuola della Marina militare italiana. L’unità, non lontana dall’atollo di Midway storico per la battaglia navale del 1942, è giunta a 180° di longitudine ovest. È il cosiddetto «antimeridiano»,opposto a quello di Greenwich a Londra. O, per facilità, la ‘prosecuzione circolare’ dello stesso meridiano terrestre, dal polo nord al polo sud attraverso il Pacifico anziché sul versante di Europa e Africa. 

CAMBIO DI DATA

Dopo il passaggio (per già due volte) dell’equatore e quello di Capo Horn, attraversare l’antimeridiano che segna la linea internazionale del cambio data è uno dei momenti della navigazione che l’equipaggio del Vespucci dimenticherà molto difficilmente. Non si cambia l’ora, ma in questo caso il giorno. Navigando da ovest a est (come nel caso del Vespucci) si passa al giorno dopo. Le 09.35 di giovedì 8 agosto in questo caso. Se la rotta fosse stata inversa, da est a ovest verso il continente americano, l’operazione sarebbe stata opposta. Si sarebbe tornati indietro di un giorno, alle 09.35 di mercoledì 7 agosto. 

La posizione di Nave Vespucci sull'antimeridiano nell'oceano Pacifico
La posizione di Nave Vespucci sull’antimeridiano nell’oceano Pacifico

BATTESIMO DI NETTUNO

Come celebrare questo magico momento? Le idee non mancano a bordo del Vespucci. «Ci siamo inventati una sorta di ‘battesimo’ del passaggio di data – commenta il comandante del Vespucci capitano di vascello Giuseppe Lai – per tutti coloro che finora non avevano mai attraversato l’antimeridiano». In sostanza sono quasi tutti gli oltre 400 componenti dell’equipaggio, compresi gli allievi del 1° corso dell’Accademia Navale. «Molto semplicemente abbiamo riempito recipienti con acqua di mare, versata quindi sulla testa di ciascun marinaio». Come battezzati da Nettuno insomma, una cerimonia dal sapore quasi goliardico… «La chiami pure così se vuole – risponde il comandante sorridendo – è stato comunque un bel momento di spirito di squadra, come altri del resto in questa circumnavigazione del Vespucci intorno al mondo. Tanto più durante la rotta più lunga della navigazione: oltre 25 giorni in mare per circa 3500 miglia nautiche». Circa 6500 chilometri vedendo quasi sempre acqua a 360 gradi, tanto per capirsi.

Il video pubblicato sui social della Marina Militare sul momento del passaggio di Nave Vespucci sull’antimeridiano nel Pacifico

LA ROTTA

Il Vespucci nel suo viaggio intorno al mondo 2023-25 ha finora percorso 27 mila miglia nautiche dalla sua partenza da Genova il 1° luglio 2023. Circa 50 mila chilometri terrestri, più della circonferenza della Terra. Ha lasciato il 30 luglio Honolulu nelle Hawaii. Costantemente alla ricerca dei venti favorevoli, sta ora puntando la prua verso il Giappone dove è atteso a Tokyo per il 25 agosto. Una traversata in piena solitudine, la seconda nel Pacifico per il Vespucci dopo quella del 2002. Equipaggio «a tappo», come si dice in questi casi, con oltre 250 marinai del quadro permanente ai quali si sono aggiunti 115 allievi del 1° corso dell’Accademia Navale di Livorno di cui 29 donne, imbarcati nella sosta a Los Angeles a inizio di Luglio, sotto l’attenta guida del Comandante alla classe capitano di corvetta Mirco Forasacco

L’OCEANO È DAVVERO «PACIFICO»? 

Nave Vespucci sta attraversando la più vasta distesa d’acqua della Terra. Ma davvero l’oceano Pacifico è tale come lo battezzò Magellano nel XVI secolo? «Confermo. Nomen omen (nel nome il destino n.d.r.)» replica il comandante Lai. «Naturalmente è tutt’altro che tranquillo a sud ovest, nella tempestosa zona di Capo Horn – aggiunge – ma nel resto della navigazione verso la California e soprattutto verso ovest non abbiamo finora incontrato particolari problemi. Adesso poi, nella zona dell’antimeridiano c’è una bonaccia assoluta». Mare olio, come lo chiamano i marinai. Un po’ di vento in più per alzare più spesso le vele del Vespucci e tutto sarebbe perfetto. 

HONOLULU

La sosta a Honolulu, attesa dopo oltre due settimane di navigazione da Los Angeles? «Un’accoglienza veramente calda e simpatica. Quasi 20 mila persone hanno fatto lunghe code per salire a bordo e visitare la nave, ormeggiata nel luogo simbolo del porto di Honolulu nei pressi dell’Aloha Tower. Tutto l’equipaggio ha un ottimo ricordo di questa tappa». 

L'arrivo di Nave Vespucci alle Hawaii (Foto Marina Militare)
L’arrivo di Nave Vespucci alle Hawaii (Foto Marina Militare)

CADETTI DELL’ACCADEMIA NAVALE

A Los Angeles sono stati imbarcati 115 allievi della 1ª classe dell’Accademia Navale per la loro campagna d’istruzione estiva al di fuori delle aule del loro istituto a Livorno. Cosa si legge sul volto di questi ragazzi abbiamo chiesto al comandante Lai? «Molto entusiasmo e la consapevolezza di essere protagonisti e partecipi di un viaggio importante e di un’opportunità unica. Un entusiasmo e una voglia di conoscenza che continua e si rafforza, nonostante le navigazioni molto lunghe come questa attuale». 

BATTESIMO DEL CORSO

Nessuno lo dice ufficialmente, ma oltre alla formazione didattica e marinaresca quotidiana, turni di guardia diurni e notturni compresi, il pensiero di questi giovani «cadetti» è rivolto al prossimo battesimo del loro corso. Saranno loro stessi a sceglierne il nome, durante una riunione in stile «conclave» per almeno 2 giorni e 2 notti in terza squadra, una delle aree non proprio larghissima della nave. Da quel momento non saranno più i «pivoli» della prima classe, ma gli allievi di un Corso con un nome ed un’identità che resterà immutata per sempre. Qualunque sia il futuro e la loro destinazione di carriera, gli allievi si sentiranno sempre collegati tra loro da questa comune appartenenza.  Quando avverrà questo sospirato battesimo? È ancora presto per saperlo, ma non dovrebbe mancare molto. 

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Sandro Addario

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