Carabinieri Allievi Marescialli, il video del giuramento del 14° Corso

Un gruppo di Carabinieri Allievi Marescialli del 14° Corso poco prima del giuramento
Un gruppo di Carabinieri Allievi Marescialli del 14° Corso poco prima del giuramento

FIRENZE – Orgoglio ed emozioni al giuramento dei Carabinieri Allievi Marescialli (Cam) del 14° Corso intitolato alla medaglia d’oro al valor militare Maresciallo Capo Sergio Piermanni. Ci sono circa 3000 persone giovedì 22 maggio nel grande piazzale Caduti di Nassiriya all’interno della caserma Felice Maritano a Firenze Castello. Oltre un migliaio i familiari dei militari che stanno per ricevere gli «alamari» da indossare sulla giacca, inossidabile distintivo di appartenenza all’Arma dei Carabinieri. Una lunga fila in attesa fuori dai cancelli si forma con largo anticipo sull’apertura. Volti sereni, di almeno tre generazioni, arrivati da ogni parte d’Italia. 

I PREPARATIVI

Prima dell’inquadramento dei militari, come ha ripreso OsservatoreLibero.it nel video in calce a questo articolo, momenti di scarico di adrenalina e di foto ricordo che il tempo non riuscirà a cancellare mai. Poi il «tutti in riga» pronti per lo schieramento sul piazzale. Sono 379 gli allievi marescialli neo giurandi accompagnati dagli altri colleghi del 14° Corso (circa 300) che sono già Carabinieri, perché provenienti da ranghi inferiori dell’Arma. Tutti pronti a scommettere su sé stessi e aspirare un giorno all’importante ruolo di Maresciallo Comandante di stazione, tassello fondamentale e irrinunciabile nell’organizzazione dell’Arma. 

Il piazzale si riempie rapidamente con circa 1500 allievi (compresi i due corsi precedenti 12° e 13°) agli ordini del colonnello Massimiliano Sole, comandante del 1° reggimento allievi, accompagnati dalle note della Fanfara della Scuola Marescialli. Al centro del piazzale si pongono le «matricole» del 14°Corso, al comando del tenente colonnello Marco Iannucci. Prende posto la Bandiera d’Istituto, impeccabilmente portata dall’alfiere Eva Ferracuti, capo corso del 13°. 

Vengono resi gli onori al generale di corpo d’armata Giuseppe La Gala, comandante delle Scuole dell’Arma, accompagnato dal generale di divisione Pietro Oresta, che dal marzo 2023 è alla guida della Scuola Marescialli e Brigadieri. Tra le autorità presenti il presidente della Toscana Eugenio Giani e, per il Comune di Firenze, il presidente del Consiglio Comunale Cosimo Guccione

MEMORIA

Una corona d’alloro viene deposta al cippo «in memoria di tutti i Caduti», dove i generali La Gala e Oresta accompagnano solennemente la signora Giovanna Paoloni e Alessandro Piermanni, vedova e figlio del maresciallo capo Sergio Piermanni, tragicamente ucciso in un conflitto a fuoco a Civitanova Marche nel 1977. La medaglia d’oro al valor militare alla memoria è indossata con sofferenza e orgoglio al tempo stesso dalla signora Piermanni. 

Dal Gruppo Medaglie d’oro al valor militare d’Italia arriva agli allievi un messaggio a firma del presidente, generale di corpo d’armata (c.a.) Rosario Aiosa. Lui stesso coinvolto (e gravemente ferito) nei tragici fatti di Civitanova Marche dove in un’operazione contro una banda criminale persero la vita due carabinieri, tra cui Piermanni, e quattro esponenti della malavita. Qui il testo integrale del messaggio del Gruppo Medaglie d’oro.

I FAMILIARI

Il saluto e il ringraziamento di Oresta, nel suo intervento, va prima di tutto ai nonni e ai genitori degli allievi che hanno contribuito alla formazione dei loro ragazzi. Quegli stessi che ora, con il loro esempio, sono pronti a proteggere e aiutare i loro familiari. Con il loro giuramento – ricorda il Comandante – gli allievi prendono un impegno di vita, simboleggiato anche dalla Bandiera Tricolore. (Qui il testo integrale dell’intervento del generale Oresta

Arriva il momento tanto atteso, la consegna degli alamari. Sette allievi li ricevono dai vertici militari presenti. Per gli altri è un familiare, di norma più commosso del militare, che appone la striscia d’argento sulla giacca dell’alta uniforme del proprio congiunto. Difficile trattenere qualche lacrima. 

Questione di momenti. Si passa rapidamente al giuramento solenne di «fedeltà alla Repubblica e alle sue libere istituzioni» seguito da un canto (anche liberatorio) a tutto fiato dell’Inno nazionale, nettamente udibile ben oltre i confini della caserma. 

IL SENSO DELLA VITA

A conclusione il generale La Gala non nasconde la sua stessa emozione nel presenziare ad una cerimonia così significativa per la vita di tanti giovani carabinieri. «Chi indossa la nostra divisa indipendentemente dai gradi – dice La Gala – è una persona fortunata perché conosce il senso della propria vita. Il perché è a questo mondo, per quali ideali si sacrifica ed è disposto a mettersi in gioco fino all’estremo sacrificio. In altre parole sa di vivere un’esistenza degna di essere vissuta». 

lL VIDEO DELLA CERIMONIA

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Sandro Addario

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