Carabinieri, al comandante generale Nistri il Fiorino d’oro di Firenze (Video)

Il generale Giovanni Nistri co n il sindaco di Firenze Dario Nardella

Il generale Giovanni Nistri con il sindaco di Firenze Dario Nardella alla consegna del Fiorino d’oro

FIRENZE – Il «Fiorino d’oro della città di Firenze» è stato consegnato al generale Giovanni Nistri comandante generale dei Carabinieri. È il massimo riconoscimento civico della città, concesso «motu proprio» dal Sindaco e «destinato a cittadini italiani o di altri paesi», si legge nell’originaria delibera del 1998 che istituisce il premio, «che abbiano dato lustro in particolare alla città e alle istituzioni, e reso un servizio alla comunità nazionale e internazionale, e siano degni pertanto di essere additati al pubblico encomio».

Un riconoscimento al generale Nistri (a Firenze è stato comandante provinciale e poi della Regione Toscana) che – è stato sottolineato dal sindaco Dario Nardella – «va suo tramite a tutta l’Arma dei Carabinieri». Una scelta, quella di Nardella, che risale a diversi mesi fa, in occasione della presenza del comandante generale Nistri al giuramento degli allievi della nuova Scuola Marescialli dell’Arma a Castello, nel giugno 2018.

La cerimonia (a invito) della consegna del Fiorino, organizzata dal Comune, si è svolta sabato 9 marzo nella storica ma piccola (52 i posti a sedere allestiti) sala di Leone X a Palazzo Vecchio, attigua allo studio del sindaco, anziché come consuetudine di altre occasioni nel salone de’ Cinquecento. Erano presenti tra gli altri il prefetto Laura Lega e il questore Alberto Intini. In prima fila la consorte del generale Nistri, signora Raffaela. Con loro i vertici militari di Firenze, dal generale di corpo d’armata Sebastiano Galdino della Guardia di Finanza al comandante dell’Istituto Geografico Militare generale Giuseppe Tornabene, al generale Gianfranco Cavallo comandante della Scuola Marescialli e Brigadieri dell’Arma, al generale Vincenzo Nuzzo comandante dell’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche, al generale Nicola Massimo Masciulli comandante della Legione Carabinieri Toscana, lo stesso ruolo ricoperto dal generale Nistri dal 2010 al 2012. Presenti numerosi carabinieri del Comando provinciale, del VI Battaglione Toscana, del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, della Scuola Marescialli e della Rappresentanza militare, che al termine il generale Nistri è voluto andare a salutare singolarmente.

LA SCELTA DI NARDELLA

Nel suo intervento il sindaco Dario Nardella – accanto al gonfalone della città decorato di medaglia d’oro al valor militare – ha sottolineato come le motivazioni del riconoscimento ai Carabinieri, tramite il generale Nistri, trovano fondamento nella presenza in città fino dal 1861 con la formale costituzione della 6ª Legione Territoriale dell’Arma. Seguì, tra l’altro, la nascita dell’attuale Scuola Marescialli e Brigadieri presente a Firenze dal 1919, allora chiamata Scuola Sottufficiali Carabinieri Reali. «La capillare presenza dell’Arma territoriale, in tutto il Comune di Firenze – ha detto il sindaco – che si sostanzia in un Comando Provinciale, due Compagnie e undici Stazioni Carabinieri, garantisce il controllo diuturno del territorio e la sicurezza dei cittadini e dei milioni di turisti che affollano, in ogni momento dell’anno, il capoluogo toscano». «Il fiorino – ha concluso – non è un riconoscimento di facciata, di apparenza. Nasce sempre da un sentimento, che è anche un atto di responsabilità del sindaco come voce di tutta la comunità».

MATRIMONIO FIRENZE-CARABINIERI

Ringraziando, a nome dell’Arma, del prestigioso riconoscimento (che segue, tra l’altro, il Pegaso d’oro della Regione Toscana conferito ai Carabinieri nel 2012), il generale Nistri ha ricordato le tante tappe che nella storia hanno visto il percorso comune di Firenze e dei «suoi» Carabinieri, presenti in città con tutte le loro specialità e articolazioni. «La nostra istituzione – ha detto Nistri – è come se vivesse in matrimonio con questa splendida città da 160 anni, un patto silenzioso che oggi il Fiorino d’oro rinnova».

LE SENTENZE SI RISPETTANO

Dopo aver ricordato i 22 carabinieri feriti solo a Firenze in tutto il 2018 nel contrasto alla criminalità, Nistri non si è tirato indietro sui punti deboli di questo «patto» che, in tempi recenti, ha visto alla ribalta della cronaca situazioni come quella dei due carabinieri accusati – durante il servizio – di aver abusato di due giovani turiste americane nel settembre 2017. Non cita espressamente Nistri il «fattaccio» ma il discorso è chiaro. «Siamo consapevoli che non tutto vada bene – dice il comandante generale – e che ci possono essere momenti in cui qualcuno infanga questa uniforme. Credo che l’importanza di un’istituzione non sia quella di far finta che tutto vada bene, ma di prendere atto che chi cade nel fango non sporca solo sé stesso ma infanga tutti. E di conseguenza prendere le decisioni di competenza».

«Tanto è vero – ha aggiunto – che per la prima volta a Firenze sono stati presi provvedimenti draconiani (nei fatti un vero «licenziamento» dall’Arma n.d.r.) grazie a una nuova legge appena approvata che ha consentito all’Arma di procedere nei confronti di chi aveva sbagliato. Bene al di là di quelle che sono le sentenze della magistratura». «Sentenze che comunque vanno sempre rispettate – ha detto Nistri con maggior tono di voce – perché in definitiva ricordiamoci sempre che la Costituzione dice che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva. E quando la sentenza definitiva arriva va rispettata». Chiaro il riferimento alla vicenda Magherini, dove la Cassazione ha deciso in via definitiva l’assoluzione di tre carabinieri accusati di omicidio colposo di Riccardo Magherini, morto a Firenze dopo il suo arresto nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2014.

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Sandro Addario

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