A Firenze Intelligence e Università discutono di sicurezza nazionale

I frequentatori del 6° corso "Intelligence e sicurezza nazionale"
I frequentatori del 6° corso “Intelligence e sicurezza nazionale”. Al centro il prefetto di Firenze Laura Lega

FIRENZE – «Uno dei nostri obiettivi è diffondere la cultura della sicurezza. Per questo ci incontriamo frequentemente con le università e le scuole, dove si formano i cittadini del domani». Così Paolo Nardone, direttore della Scuola del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), si è rivolto a Firenze venerdì 31 gennaio ai frequentatori del corso di perfezionamento post laurea «Intelligence e sicurezza nazionale». Si tratta di un master promosso dall’Università degli Studi di Firenze, giunto alla sua 6ª edizione, guidato dal professor Luciano Bozzo, presidente del corso di laurea magistrale in Relazioni Internazionali e Studi europei dell’ateneo fiorentino. 

La cerimonia di chiusura del corso si è svolta (per il secondo anno consecutivo) presso la Sala Carlo VIII di Palazzo Medici Riccardi, dove il prefetto di Firenze Laura Lega ha accolto ospiti e frequentatori del corso. Presenti tra gli altri il Rettore Magnifico Luigi Dei, il questore Armando Nanei, il generale Nicola Massimo Masciulli comandante della Legione Carabinieri Toscana, il generale Fabrizio Nieddu e il colonnello Antonio Petti comandanti provinciali rispettivamente di Finanza e Carabinieri.

La scuola degli 007

da sin. il prefetto Laura Lega, professor Luciano Bozzo, generale Paolo Nardone direttore della Scuola del Dis
da sin. il prefetto Laura Lega, professor Luciano Bozzo, generale Paolo Nardone direttore della Scuola del Dis

«La nostra Scuola è il biglietto da visita del Dis verso l’esterno» ha detto il direttore Nardone, il generale dei Carabinieri che da un anno guida l’istituto di formazione degli 007 italiani, uno dei pochissimi «volti pubblici» della nostra Intelligence. «Stiamo facendo un vero e proprio road show tra i giovani studenti. Abbiamo visitato oltre 30 università incontrando oltre 5000 studenti e 600 professori. Abbiamo sempre visto ragazzi attenti, interessati e con le idee chiare. Si crea così un rapporto tra giovani e istituzioni che giova a tutti. A breve inizieremo anche contatti e visite alle Scuole Secondarie, per ampliare la cultura della sicurezza». «Questo dell’Università di Firenze – ha concluso Nardone – è un vero corso di eccellenze, al quale va il nostro apprezzamento e la nostra vicinanza». 

Studenti premiati

È seguita la consegna degli attestati di frequenza ai 21 allievi del 6° Corso «Intelligence e sicurezza nazionale» da parte del prefetto Laura Lega, del magnifico rettore Luigi Dei, del direttore Nardone e dello stesso professor Bozzo. «Il corso contribuisce – ha detto Lega congratulandosi con i frequentatori – a preparare quelle figure professionali specialistiche, il cui ruolo è sempre più indispensabile nel panorama della sicurezza». Tre alunni sono stati anche ricompensati con un premio equivalente al rimborso delle spese sostenute per l’iscrizione al corso. Si tratta della dottoressa Ludovica Bagni di San Miniato (Pi), della dottoressa Giulia Catracchia di Frosinone, del dottor Lamberto Frontera di Pisa. 

La giornata in prefettura a Firenze si è aperta con una lectio magistralis del generale Roberto Riccardi, comandante dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale (Tpc). Nel suo intervento Riccardi – che è anche scrittore e giornalista – ha sottolineato il ruolo dell’intelligence nella tutela e nel recupero del patrimonio artistico nazionale. Da una task force di appena 17 carabinieri sorta 50 anni fa (era il 3 maggio 1969) si è sviluppata oggi una vera e propria specialità dell’Arma che nel corso degli anni ha conseguito il recupero di oltre 3 milioni di pezzi rubati o dispersi. Combattendo in prima linea – ha ricordato il generale Riccardi – non solo contro la criminalità, ma anche contro «nemici» come le guerre (con conseguenti distruzioni e saccheggi) e contro gli eventi naturali. Sotto quest’ultimo aspetto Riccardi ha anche reso noto che proprio di recente un team di carabinieri, guidato dal maggiore Lanfranco Disibio comandante del Nucleo Tpc di Firenze, è stato in Albania per valutare insieme alle autorità locali le modalità di intervento per la messa in sicurezza dei patrimoni artistici dopo il forte terremoto del novembre 2019. 

Altri interventi sono stati svolti, oltre che dallo stesso professor Bozzo, dal prefetto Adriano Soi docente di Security Studies alla “Cesare Alfieri” di Firenze, dall’ingegner Francesco Butini docente alla “Link Campus University” e dall’ingegner Sabino Caporusso della BV Tech spa. 

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Sandro Addario

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