L’arcivescovo Gambelli alla Virgo Fidelis 2024 con i Carabinieri

Al centro l'arcivescovo Gambelli, il cardinal Simoni, il generale Falferi al termine della celebrazione della Virgo Fidelis 2024 a Firenze
Al centro l’arcivescovo Gambelli, il cardinal Simoni, il generale Falferi al termine della celebrazione della Virgo Fidelis 2024 a Firenze

FIRENZE – «Parlare di fedeltà nel mondo di oggi a volte sembra difficile. La fedeltà è un atteggiamento non sempre molto apprezzato. Oggi si guarda alla persona fedele con sospetto, non come un esempio da imitare». Parole nel neo arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli pronunciate in occasione della ricorrenza della «Virgo Fidelis» patrona dell’Arma dei Carabinieri. «La fedeltà – ha aggiunto l’arcivescovo – è frutto dell’umiltà e della fiducia in Dio» e «per voi Carabinieri, al di là del ruolo che ricoprite, la Virgo Fidelis ricorda qual è la responsabilità che avete accettato indossando codesta divisa. L’essere fedeli fino alla fine». (Qui l’omelia completa di monsignor Gambelli).

Cerimonia solenne e partecipata quella di giovedì 21 novembre, alla quale ha presenziato anche il novantaseienne cardinale Ernest Simoni.  Come tradizione, una funzione religiosa si è svolta nella basilica di Santa Maria Novella a Firenze davanti ai vertici delle Istituzioni guidate dal prefetto Francesca Ferrentino, accolti dal generale di brigata Lorenzo Falferi comandante della Legione Carabinieri Toscana. Suggestiva cornice è stata offerta dalle esecuzioni della Fanfara e del Coro della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze. 

È stata l’occasione per ricordare la medaglia d’oro al valor militare concessa alla Bandiera dei Carabinieri dopo la battaglia di Culqualber conclusa il 21 novembre 1941 in Africa orientale. La ricorrenza inoltre coincide con la Giornata dell’orfano, tangibile ricordo di tanti militari caduti nel corso della loro attività di servizio e a favore dei cui figli è molto attiva l’Onaomac (Opera nazionale assistenza orfani militari dell’Arma dei Carabinieri) che li assiste nel corso dei loro studi. 

 Nel suo saluto agli intervenuti (molti militari del comando provinciale di Firenze e della Scuola Marescialli e Brigadieri, nonché la rappresentanza dell’Istituto del Nastro Azzurro e dell’Associazione Nazionale Carabinieri) il generale Falferi ha sottolineato «oggi viene rinnovato l’impegno di essere servitori fedeli, dispensatori non di lusinghe, ma di impegni concreti, non di mere promesse, ma di progetti non di vacue ed estemporanee rassicurazioni, ma di reale protezione, non di timori, ma di certezze». Per i Carabinieri ha aggiunto il comandante della Legione Toscana «è un impegno nella quotidianità che è fatta di pericoli e di sfide, che non si possono affrontare e non possiamo affrontare senza fedeltà, senza rigore, senza umanità. Fedeltà quindi che è quel tratto indispensabile e che induce nell’altro una sensazione di protezione e di sicurezza». 

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Sandro Addario

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