La battaglia di Waterloo, sconfitta o vittoria per Napoleone?
FIRENZE – La battaglia di Waterloo fu davvero una sconfitta per Napoleone o segnò un’ulteriore tappa della sua epopea destinata a durare oltre la sua morte? Su questo tema ancora attuale, nonostante i due secoli passati, si è discusso a Firenze venerdì 5 maggio – nel 202° anniversario della morte dell’imperatore francese – alla conferenza «Waterloo, una sconfitta o una vittoria?» ospitata presso il Circolo degli Alpini.
Se da un’ottica militare la sconfitta di Napoleone fu incontrovertibile, lo stesso non si può dire sul piano delle conseguenze politiche. La sua impronta lasciava una eco destinata a durare ancora a lungo: non solo sopravvisse alla sua morte, ma rimane viva ancora oggi. Di questo hanno parlato Domenico Lentini, responsabile della sezione toscana di Souvenir Napoléonien e il generale di corpo d’armata (r) dei carabinieri Silvio Ghiselli dell’«Associazione Napoleone ed Elisa. Da Parigi alla Toscana» che ha sede a Lucca.
«Anche da Sant’Elena – è stato osservato – Napoleone seppe costruire un racconto alternativo ed una leggenda di sé stesso di cui presto e dopo la sua morte si impadronirà la Francia costruendo il Mito di un bonapartismo popolare che durerà con fasi e significato diverso fino al 1871». «Dal 1815 al 1852 si costituì un movimento politico di massa anti monarchico ed anti sistema, repubblicano e di sinistra, perseguitato dalla polizia borbonica ed appena tollerato da quella orleanista». Un movimento che «fornì quadri militari ed intellettualità ai movimenti insurrezionali, del’21 del ‘31 e del ‘48, in tutta Europa ed in particolare agli esordi del Risorgimento italiano. Ma contribuirà anche alla fine della seconda Repubblica in Francia ed alla nascita del secondo Impero le cui vicende politiche saranno inestricabilmente associate alle nostre guerre per l’Indipendenza nazionale ed alla nascita dello Stato italiano».
Tags: Napoleone